Comitato Assange Italia

26 maggio 2025

L'intervento del nostro portavoce Leonardo Cribio al #TuttiACasa, la manifestazione contro il Sistema Guerra svoltasi sabato 24 maggio a Milano.

«È ovvio che la gente non vuole la guerra. Perché mai un povero contadino dovrebbe voler rischiare la pelle in guerra, quando il vantaggio maggiore che può trarne è quello di tornare a casa tutto intero? Certo, la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra e neanche in Germania. È scontato. Ma, dopo tutto, sono i capi che decidono la politica dei vari Stati e, sia che si tratti di democrazie, di dittature fasciste, di parlamenti o di dittature comuniste, è sempre facile trascinarsi dietro il popolo. Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre assoggettato al volere dei potenti. È facile. Basta dirgli che sta per essere attaccato e accusare i pacifisti di essere privi di spirito patriottico e di voler esporre il proprio paese al pericolo. Funziona sempre, in qualsiasi paese.»

Questa dichiarazione di Hermann Göring fu rilasciata allo psicologo statunitense Gustave Mark Gilbert a Norimberga.

Un altro criminale di guerra nazista, ministro della propaganda del Terzo Reich, parlo ovviamente di Joseph Goebbels, indicò gli 11 principi della propaganda volti a far inculcare nell’opinione pubblica l’idea della necessità della guerra.
Questi principi, che vanno dalla semplificazione all’esagerazione, passando per la verosimiglianza ed il silenzio, li ritroviamo applicati quotidianamente nei nostri media.
Si potrebbero tirar fuori mille esempio ma mi soffermo su una che riguarda la nostra sicurezza: l’attentato alla petroliera avvenuto la notte del 14 febbraio di quest’anno al largo del porto di Savona.
L’armatore era finito nella black list di Kiev siccome il regime ucraino sospettava, sbagliando, che la nave trasportasse petrolio russo. 
I nostri media hanno minimizzato o taciuto su un attentato terroristico contro l’italia!
Esattamente come hanno taciuto per l'assassinio da parte dell'esercito ucraino del giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso esattamente 11 anni fa, il 24 maggio 2014. 

Quindi, abbiamo un connazionale ucciso mentre svolgeva Il suo lavoro e abbiamo rischiato un disastro ambientale il cui principale sospettato è un paese a cui versiamo miliardi e miliardi di euro.
E oggi vengono a dirci che bisogna spendere 800 miliardi per la nostra sicurezza.
Allora, vi chiedo: non vi sentiti presi per il culo?

Questo è ciò che accade quando chi ha interessi nell’industria militare controlla anche i nostri media, come la famiglia Elkann detentrice di mezzi di difesa e organi di stampa al tempo stesso.
Questo è ciò che accade quando i nostri media sono infestati da novelli Goebbels a cui importa solo servire gli interessi del sistema militare industriale, quel sistema militare industriale denunciato da Julian Assange, che per questo è stato perseguitato e privato della sua libertà per ben 14 anni.
Julian Assange che giusto questo martedì era a Cannes con una maglietta che riportava i nomi delle migliaia di bimbi uccisi a Gaza e con impresso STOP ISRAELE!

Io da questa piazza lancerei un applauso a questo eroe contemporaneo di nome Julian Assange!

Uomini e donne come lui, come Snowden, come Manning sono esempi di grande coraggio, un coraggio che ci dà speranza e noi dobbiamo usare la speranza a nostro vantaggio, sapendo che la speranza è un’arma a doppio taglio:
da una parte, il maestro Monicelli ci ha avvertito che la speranza è una trappola dei padroni, per fare in modo che lasciamo il nostro destino in mano agli altri;
dall’altra parte, al contrario, Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, ci diceva che non bisogna mai perdere la speranza. Ha attraversato il ventennio senza mai perdere la fiducia nel cambiamento e ha liberato questo paese.

Ecco, qui sta la nostra sfida, qui sta la nostra capacità di fare azione politica consci del fatto che non c’è nessuno pronto a risolvere i problemi al posto nostro.

E qui ci sta il più grande filosofo italiano, Antonio Gramsci, con la sua massima: “il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà!”

E quindi seguiamolo Gramsci, a partire dai compiti rivoluzionari che ci diede oltre 100 anni fa e che riguardano il nostro futuro da realizzare:
“istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza.
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.

L’essere qui e ora è già una risposta forte, è già una dimostrazione di serietà perché percorsi come il tutti a casa non nascono come i funghi nella notte, ma sono il frutto di un duro lavoro di analisi e di organizzazione. 

E noi oggi siamo qui per mandarli tutti a casa, che siano speculatori, politici o pseudo giornalisti, non solo per nobile e genuino spirito di vendetta, ma per costruire il nostro futuro.

Un futuro dove i media siano gestiti dai Julian Assange e non dai Goebbels.

Un futuro dove l’economia metta al centro i diritti dei lavoratori ed il benessere del popolo e non i privilegi degli speculatori.

Un futuro dove l’Italia, la nostra amata italia, sia sovrana e non suddita di Bruxelles e Washington.

Un’Italia che sia promotrice di sviluppo e cooperazione anziché succube di sanzioni.

Un’Italia che sia faro nel mondo, che getti la guerra tra i rifiuti della storia e costruisca la pace per il benessere di tutti i popoli, a partire dal popolo italiano.

W la Pace! W l’Italia!


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