1 ottobre 2022
Per Assange, per una vera informazione: presidio al Consolato britannico di Milano
SABATO 15 OTTOBRE 2022 ALLE ORE 16 IN PIAZZA DEL LIBERTY A MILANO (MM1 SAN BABILA)
Questo
appuntamento fa parte di un percorso avviato al momento dell'arresto
del giornalista australiano, prelevato a forza dall'ambasciata
ecuadoriana a Londra l'11 aprile 2019 dopo il tradimento dell'allora
Presidente Lenin Moreno, in cui ci siamo mobilitati perché preoccupati
per le sorti di chi da anni sacrifica la propria vita per permetterci di
disporre di una corretta informazione.
Infatti,
sono ben 175 anni di reclusione quelli a cui Julian Assange potrebbe
essere condannato negli Stati Uniti d'America qualora fosse estradato
dal Regno Unito, proprio i due paesi che traggono maggior vantaggio dal
clima di guerra attuale.
Tra le cause principali per cui Washington lo vuole sotto accusa ci sono le azioni dell'esercito statunitense in Afghanistan e Iraq.
Julian Assange, attraverso WikiLeaks, ha infatti reso pubblici i crimini di guerra compiuti in quei Paesi, crimini di cui la Casa Bianca porta la responsabilità, esattamente come per le torture praticate durante gli interrogatori svoltisi in Iraq così come a Guantanamo. WikiLeaks ha inoltre reso pubbliche le email di Hillary Clinton, dove l'allora Segretario di Stato USA scriveva idee per destabilizzare Stati come la Siria, oppure per sabotare la candidatura di Bernie Sanders durante la campagna presidenziale del 2016.
Tra le cause principali per cui Washington lo vuole sotto accusa ci sono le azioni dell'esercito statunitense in Afghanistan e Iraq.
Julian Assange, attraverso WikiLeaks, ha infatti reso pubblici i crimini di guerra compiuti in quei Paesi, crimini di cui la Casa Bianca porta la responsabilità, esattamente come per le torture praticate durante gli interrogatori svoltisi in Iraq così come a Guantanamo. WikiLeaks ha inoltre reso pubbliche le email di Hillary Clinton, dove l'allora Segretario di Stato USA scriveva idee per destabilizzare Stati come la Siria, oppure per sabotare la candidatura di Bernie Sanders durante la campagna presidenziale del 2016.
Perseguitare
Assange significa lanciare all'intero mondo del giornalismo un
messaggio intimidatorio, un esempio di ciò che può accadere a chi si
permette di discostarsi dall'informazione controllata dai centri di
potere.
In
un contesto come quello attuale, per cui il buon senso impone venga
fatto un serio giornalismo d'inchiesta al fine di frenare l'escalation
guerrafondaia in corso, constatiamo amaramente che la cosiddetta
informazione mainstream non ha brillato in lungimiranza.
Infatti, ci si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente che più voci si levassero in difesa della causa di Julian Assange. Così non è stato.
Infatti, ci si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente che più voci si levassero in difesa della causa di Julian Assange. Così non è stato.
Per
queste ragioni, lo scorso 16 giugno ci siamo recati alla Prefettura di
Milano per consegnare i moduli con oltre 2000 firme rivolte al
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nell'appello abbiamo
chiesto che egli si facesse parte attiva in difesa di Assange: il Capo
dello Stato ha dichiarato spesso il suo sostegno alla libertà di stampa,
quindi abbiamo pensato di fare anche questo tentativo.
La
posta in gioco è alta, ritroviamoci ancora una volta sabato 15 ottobre
2022 alle ore 16, davanti al Consolato britannico, in piazza del Liberty
a Milano (MM1 San Babila).
Comitato per la Liberazione di Julian Assange – Italia
Questa iniziativa partecipa alle 24 h Assange (https://www.24hassange.org/it/)
